Ricordo di un caldo mattino,
ad accarezzare inesauribili sogni
e tu
nell'ottusa convinzione
di aver scalfito
livide nuvole
di faticosi giorni.
Ricordo
di delicate notti,
dei nostri affannati aspetti,
di indolenti preghiere
e di confuse promesse.
Ricordo
di fugaci pulviscoli
di stelle cadenti,
di foglie
libere
nel vento
e di fredde comete
simili a torbide menzogne
nella gelida ombra
di una segreta evasione.
Rimetto in ordine,
nell'incoscienza dei miei giorni,
false aspettative
e sperperati amori,
e mi riprometto,
nel frantumato amministrare
dei miei attempati anni,
di vagabondare,
come una libellula in un campo di grano,
sui rigogliosi doni
del nostro cuore.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 Aprile 1941 n.633, capo IV, sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale e parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e art.171-ter della suddetta legge.
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