Ti vorrei
un ultima sera
sotto questo cielo, bieco
ad ammirare
gelide stelle.
Ti vorrei
tra superstiti venti
in un tormento di fronde
come flebile carezza
sulle mie ossute mani.
Alzo il capo, sfinito
su squadrate costellazioni
infiniti vuoti
sui miei abitati silenzi.
Consunte parole
baciano
le mie indolenti labbra
mentre,
in lontananza
struggenti violini,
su buie finestre,
come sfiniti poeti,
a premere
sui miei disincantanti turbamenti.
Ti vorrei
un ultima sera
come un delicato pensiero
nel segreto silenzio
di un insonne desiderio.
L'orto dei limoni poesie di Stefano Figoli
Blog di poesia, di pensieri e di condivisione.
mercoledì 15 marzo 2017
martedì 14 marzo 2017
L'Anima e la Luna
Sii come la luna, anima mia
nel pallido apparire
lungo bianche e sperdute dorsali,
sii come la luna
nel risalire
tra risoluti venti
e impeti invernali
di freddi candori.
Sii come la luna, anima mia
nel lungo abbraccio
di sperdute costellazioni
e gelide albe
a rincorrersi
per smarriti sentieri
di cieli sfiniti.
Sii come la luna, anima mia
attraverso
spazi
colmati
di infiniti silenzi
e penombre
di remoti
e gelidi astri.
Sciogliti, anima mia
tra melodiosi canti
e tiepidi venti,
come due ali
che terminano
il loro frenetico
e smisurato viaggio
in un lungo e appassionato
abbraccio.
nel pallido apparire
lungo bianche e sperdute dorsali,
sii come la luna
nel risalire
tra risoluti venti
e impeti invernali
di freddi candori.
Sii come la luna, anima mia
nel lungo abbraccio
di sperdute costellazioni
e gelide albe
a rincorrersi
per smarriti sentieri
di cieli sfiniti.
Sii come la luna, anima mia
attraverso
spazi
colmati
di infiniti silenzi
e penombre
di remoti
e gelidi astri.
Sciogliti, anima mia
tra melodiosi canti
e tiepidi venti,
come due ali
che terminano
il loro frenetico
e smisurato viaggio
in un lungo e appassionato
abbraccio.
lunedì 6 marzo 2017
Elogio al silenzio
Ascolta.
Dove si posa?
Dove sosta quella spontanea ed unica esperienza
che i nostri cuori
non vogliono
e non riescono a percepire?
Il silenzio è quell'unico
sordo rimbombo
che fuoriesce
dalla profonda intimità
della terra
e che attraversa
e lambisce
laconico
i muri,
le stanze
ed entra
come un uragano
nelle nostre affrettate esistenze.
Il silenzio è suono,
è la voce immensa dell'universo,
è quell'esperienza originale e primitiva
che tanto ci spaventa
e da cui proviene l'umanità intera.
Il silenzio
è l'ascoltare noi stessi
e nell'ascoltare noi stessi
udiremo
la voce
ed il soave canto
di Dio.
Dove si posa?
Dove sosta quella spontanea ed unica esperienza
che i nostri cuori
non vogliono
e non riescono a percepire?
Il silenzio è quell'unico
sordo rimbombo
che fuoriesce
dalla profonda intimità
della terra
e che attraversa
e lambisce
laconico
i muri,
le stanze
ed entra
come un uragano
nelle nostre affrettate esistenze.
Il silenzio è suono,
è la voce immensa dell'universo,
è quell'esperienza originale e primitiva
che tanto ci spaventa
e da cui proviene l'umanità intera.
Il silenzio
è l'ascoltare noi stessi
e nell'ascoltare noi stessi
udiremo
la voce
ed il soave canto
di Dio.
venerdì 3 marzo 2017
Radici
Medita
sul monte
una pallida luna,
schiamazzi ed urla
di vaporosa salsedine
si incuneano
tra frammenti
di magri ed ossuti ciottoli.
Secchi e riarsi muri
si innalzano
tra odorosi vigneti
e scheletrici ulivi,
intrecciati come uncini
su strapiombanti pareti.
Sguardi nodosi
di scarni ed inariditi uomini
si disperdono
tra confuse litanie
di invisibili eremi
e incensati monasteri.
Si odono
versi strozzati
di monogame tortore
e nella oscurità della notte
inchiodate lampade
lustrano
scoscese pareti
scosse
da spumose e limpide acque.
Rientro assorto
lungo deserte ed anguste viuzze
e come una ferita nave
risalgo,
sfinito,
il primissimo porto,
e ritorno,
curvo e reciso
nell'esilio forzoso
del mio esausto
ed estraniato animo
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 Aprile 1941 n.633, capo IV, sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale e parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e art.171-ter della suddetta legge.
sul monte
una pallida luna,
schiamazzi ed urla
di vaporosa salsedine
si incuneano
tra frammenti
di magri ed ossuti ciottoli.
Secchi e riarsi muri
si innalzano
tra odorosi vigneti
e scheletrici ulivi,
intrecciati come uncini
su strapiombanti pareti.
Sguardi nodosi
di scarni ed inariditi uomini
si disperdono
tra confuse litanie
di invisibili eremi
e incensati monasteri.
Si odono
versi strozzati
di monogame tortore
e nella oscurità della notte
inchiodate lampade
lustrano
scoscese pareti
scosse
da spumose e limpide acque.
Rientro assorto
lungo deserte ed anguste viuzze
e come una ferita nave
risalgo,
sfinito,
il primissimo porto,
e ritorno,
curvo e reciso
nell'esilio forzoso
del mio esausto
ed estraniato animo
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 Aprile 1941 n.633, capo IV, sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale e parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e art.171-ter della suddetta legge.
martedì 28 febbraio 2017
Divini capricci
Forse non vi è alcuna verita'
in tutto cio' che gira attorno,
forse è un illusorio inganno
il dissiparsi rapido di ogni istante,
ma questa vita
non è forse altro
che un supremo abbaglio,
un complicato sogno
di un superbo e supponente volere.
Forse la vita
e' davvero quell'eterno sospiro,
quell'estremo bisogno
che ti aggroviglia
e domina
ogni tuo intenso ed estremo momento.
La vita è tono, altezza, intensita',
energia, vigore e morte.
La vita è tutto e nulla.
E' l'istante supremo
e l'ingannevole giorno,
e' l'esplorare riprovevole del nostro animo
e la disillusa comprensione del tutto.
E noi
come stanche e solitarie barche
che ascoltano il dolce dondolio
di venti rapidi e altezzosi,
lasciamo
che una suprema intenzione
decreti e imponga
l'ambiguo destino
dei nostri audaci e disinvolti capricci
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 Aprile 1941 n.633, capo IV, sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale e parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e art.171-ter della suddetta legge.
in tutto cio' che gira attorno,
forse è un illusorio inganno
il dissiparsi rapido di ogni istante,
ma questa vita
non è forse altro
che un supremo abbaglio,
un complicato sogno
di un superbo e supponente volere.
Forse la vita
e' davvero quell'eterno sospiro,
quell'estremo bisogno
che ti aggroviglia
e domina
ogni tuo intenso ed estremo momento.
La vita è tono, altezza, intensita',
energia, vigore e morte.
La vita è tutto e nulla.
E' l'istante supremo
e l'ingannevole giorno,
e' l'esplorare riprovevole del nostro animo
e la disillusa comprensione del tutto.
E noi
come stanche e solitarie barche
che ascoltano il dolce dondolio
di venti rapidi e altezzosi,
lasciamo
che una suprema intenzione
decreti e imponga
l'ambiguo destino
dei nostri audaci e disinvolti capricci
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 Aprile 1941 n.633, capo IV, sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale e parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e art.171-ter della suddetta legge.
domenica 26 febbraio 2017
Onde di stelle
Sussurranti vele,
navigate
su caroselli di stelle,
beccheggiano
su supponenti onde,
mentre
sussultanti cieli
si annientano
in trasognate inquietudini
di folgori lucenti.
Rimango assorto,
immerso in logore acque,
in un domani che si annulla
in me
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 Aprile 1941 n.633, capo IV, sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale e parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e art.171-ter della suddetta legge.pera pubblicata ai sensi della Legge 22 Aprile 1941 n.633, capo IV, sezione II, e sue modificazioni.
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navigate
su caroselli di stelle,
beccheggiano
su supponenti onde,
mentre
sussultanti cieli
si annientano
in trasognate inquietudini
di folgori lucenti.
Rimango assorto,
immerso in logore acque,
in un domani che si annulla
in me
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 Aprile 1941 n.633, capo IV, sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale e parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e art.171-ter della suddetta legge.pera pubblicata ai sensi della Legge 22 Aprile 1941 n.633, capo IV, sezione II, e sue modificazioni.
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giovedì 23 febbraio 2017
Aria sottile
quanto sia piacevole e lieve
salire l'irto sentiero,
e il ritrovarsi
arido e asciutto,
sotto un cielo
di baratri e abissi.
Tu non lo vedi
ma il giungere sommesso,
immerso
in una vertigine d'aria,
sottile
come il tenue respiro,
rinverdisce
il mio gracile pensiero.
Intorno a me
tutto è immobile,
come il mio sguardo,
trasognato
nell'indorato cielo delle montagne.
Più in basso odo l'acqua
ruzzolare
tra pietre, levigate e tonde,
e scrosci di ruscelli,
cespugli e verdi torbiere.
Disinvolto cammino
tra aguzzi sassi e assordanti fischi di marmotte
negli spazi immensi, immutabili
elemosinando ombre
su strade deserte
ed erbosi silenzi.
Vorrei condurti
fra tenui sospiri
e brezze maestose
e voli pindarici
di solitarie aquile.
Vorrei che la tua anima
fosse leggera e sconfinata
tra acuminate cime
e sterminati spazi.
E qui,
accecati tra pallide rocce
e cristalline acque,
perderci tra i venti, in un torpore assonato
per poi ritrovarsi
brancolanti
nelle nostre mendiche dita
ancora, ancora
e ancora.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 Aprile 1941 n.633, capo IV, sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale e parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e art.171-ter della suddetta legge.
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